La seconda vita del cashmere sul CORRIERE DELLA SERA, anche gucci
La seconda vita (verde) del cashmere
Un gruppo di aziende toscane ad alta tecnologia ricava nuovi filati nobili dagli scarti e la moda che conta
— da Gucci a Stella McCartney — se n’è accorta.
Investendoci
Si tinge di verde il tessile italiano che, oltre a mescolare lavorazioni artigianali con processi produttivi trasparenti, ha dato vita a un nuovo fenomeno: la re-ingegnerizzazione del cashmere. È un procedimento in grado di rigenerare gli scarti delle fibre nobili, già utilizzato, in passato, come risposta alla povertà del dopoguerra nel distretto di Prato. E ora in grado di trasformarsi in una piattaforma tessile ecofriendly dal nome Re.Verso. Ossia, una sinergia di aziende toscane top del settore dei filati — Nuova Fratelli Boretti, Filpucci, Green Line A, Stelloni Collection by Mapel e Filatura C4 — unite per produrre il cashmere italiano «amico dell’ambiente», parte di una linea di filati (lo stesso processo innovativo coinvolge anche la lana) non solo preziosi, ma anche certificati con i migliori standard ecologici globali per l’integrità dei materiali durante la filiera di riciclo (Grs).